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      Tutti quattro stettero muti. Dopo breve intervallo però, la prima a rompere il silenzio fu una delle due pastorelle, la quale disse a don Chisciotte: - Fermate il passo, signor cavaliere, e non rompete le reti che qua stanno tese non per vostro danno, ma per nostro spasso. Voi dimanderete forse perché vi sono poste; ed io, prevenendo la dimanda, ve ne dico la cagione. Due leghe di qua lontano è un paese dove sono molti ricchi e nobili personaggi tra loro amici e parenti: coi loro figliuoli, colle mogli e coi vicini vollero venire a spasso da questa parte, ch'è una delle più amene di tutti i contorni. Abbiamo formato tra noi una nuova e pastorale Arcadia, travestendo noi fanciulle da pastorelle ed i giovani da pastori, e abbiamo apprese a memoria due egloghe, l'una del famoso Garcilasso e l'altra dell'eccellentissimo Camoens nel suo idioma portoghese, che vorremmo rappresentare. Siamo arrivate qua ieri, ed abbiamo tra queste frondi drizzate le tende, cercando le sponde dei ruscelli che fertilizzano questi prati; e cominciammo iersera dal tendere le reti per fare inganno ai semplici augelletti, che scacciati e spaventati dal nostro rumore v'incapperanno. Se vorrete, o signore, essere nostro ospite, sarete da tutti accolto con cortesia; ché per adesso non hanno da entrare in questo luogo né malinconie, né noie.»
      Tacque, non disse altro, e don Chisciotte così rispose: - O bellissima signora, non dovette certamente restare più maravigliato Atteone quando d'improvviso vide Diana bagnarsi nelle acque, di quello che io nel vedere la vostra leggiadria: lodo i passatempi che mi avete accennati, gradisco le vostre offerte, e se qualche cosa potessi fare per obbedirvi, vogliate comandarmi, ché io sono uomo la cui professione è di mostrarsi grato e di essere benefattore ad ogni sorta di gente, ed in particolare alle genti che le vostre persone rappresentano.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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