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      Abbiamo tutto l'interesse ad allontanare qualunque motivo di dissidio, e ci riusciremo.
      - Dove sarà la riunione? - chiese Irene.
      - In casa di Paolo, alle dieci...
      - Perché non avete fissato qui?
      - Per un riguardo a Teta. Capisci bene: lei deve per forza pigliarci parte. Non si voleva...
      - Capisco! Allora andremo insieme?
      - Vieni anche tu?
      - Non mi ci avete forse contata? - domandò Irene con uno strano sorriso sulle labbra.
      - Non si poteva supporre, che tu volessi pigliarti questa seccatura. Perché, infine, a non esserci direttamente interessati, queste cose sono delle vere seccature...
      - Bene, bene! Ne parleremo domani. Ma adesso, fammi il favore: lascia questi discorsi. Vuoi mangiar qualche cosa?
      E per levarsi di torno il marito, ella accusò un male di testa orribile. Non ne poteva piú, davvero; le pareva d'impazzire. Si coricava...
      Il domani Pippo, appena alzato, trovò un'altra sorpresa: Irene era già uscita per andare dai suoi parenti a Sant'Eustacchio, due poveri vecchi che ormai non potevano piú uscir di casa, per nessun motivo.
      Aveva lasciato detto, che non era sicura di rientrare in tempo, per andare insieme col marito alla riunione. Non importava ch'egli l'aspettasse: si sarebbero visti a casa di Paolo.
      Pippo, senza sapersene rendere esatto conto, si sentí turbato da quella sparizione. Non ebbe però affatto l'idea di andare a raggiunger la moglie a Sant'Eustacchio. Al contrario, gli parve utile intendersi coi Furlin, innanzi ch'ella comparisse, e si presentò dal cognato mezz'ora prima dell'appuntamento stabilito.


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L'eredità Ferramonti
di Gaetano Carlo Chelli
pagine 243

   





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