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      Intendi di partir presto?
      - Prestissimo. Me ne accadrebbero di belle, se non mi risolvessi! Ma non merita il conto parlarne.
      Ella fece un lieve cenno di assenso. Mario trasalí d'improvviso, sembrandogli di sorprendere nella giovine donna gli stessi egoismi sordidi di Pippo; lo stesso partito preso di non permettere a lui alcuna allusione alle sue condizioni disperate. Erasi seduto ignorando quale contegno avrebbe assunto. Adesso lo sapeva. Sorrise.
      - Non mi serbi rancore di avere accettato l'invito di Pippo, non è vero?
      - Perché dovrei serbartelo? Tosto che le nostre divergenze d'interessi si dibattono in tribunale, non ho piú motivo alcuno di chiuderti la mia porta in faccia. Imitiamo un pochino i deputati che si accapigliano alla Camera e pranzano insieme, non ti pare?
      - Sei sempre una donna di spirito.
      - Per cosí poco? D'altra parte, non c'è di mezzo la volontà di Pippo? Egli è ben padrone di fare a suo modo, in casa sua.
      - Oh! ti scuopro anche dei sentimenti molto lodevoli di moglie sommessa! Me ne congratulo.
      - Ti prego, cerca d'essere meno mordace, - disse Irene, fissando Mario con un pallido sguardo. - Non voglio supporre che sei qui per...
      - Per contentare Pippo, puramente e semplicemente... Cioè! sicuro! anche per una mia curiosità particolare. Il tempo vola cosí veloce, che il passato mi pare un sogno lontanissimo...
      - Vuoi ascoltare un mio consiglio? - diss'ella, pronta e gelida; - dimentica, allora, che il passato abbia esistito. È il solo mezzo che tu abbia per contentare tuo fratello nelle sue fantasie, e te ne avverto pel caso che il contentarle ti premesse.


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L'eredità Ferramonti
di Gaetano Carlo Chelli
pagine 243

   





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