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      Si sperava che dopo ciò la crisi potesse avere una soluzione pacifica.
      SABATO 22 — Questa mattina nella chiesa della Sapienza quella scolaresca ha voluto celebrare un funerale per alcuni scolari dell’Università di Pavia, che si dice siano rimasti morti in un conflitto colla forza militare austriaca. Benché non dovesse in tal funzione pronunziarsi alcun discorso, gli scolari hanno trasportato in chiesa il pulpito, ed il P. Gavazzi barnabita ha perorato. Si scrive da Napoli che il Conte dell’Aquila non era ancora ripartito, e che nulla si sapea direttamente da Palermo. È comparso un altro decreto reale, che accorda maggior facilità alla stampa ecc. Si sente nel tempo stesso che la provincia di Salerno sia in piena rivolta.
      LUNEDÌ 24 — Di Palermo non si sa altro se non che le cose stavano nel medesimo stato. Molte persone di qualità erano riuscite a fuggire, ed erano arrivate a Napoli.
      GIOVEDÌ 27 — Lo stato delle cose a Palermo pare, secondo le notizie di oggi, che resti sempre lo stesso. Un sordo fermento sembra che si scorga tanto in tutto il resto della Sicilia, quanto nel Regno di Napoli.
      VENERDÌ 28 — Questa mattina l’Ab. Mazzani, professore in Sapienza di meccanica e idraulica, il quale sinora era stato molto accetto agli scolari, e che aveva cooperato alla funzione funebre di sabato scorso, è stato accolto ed inseguito con fischi dagli scolari stessi, che pare lo credessero colpevole di aver denunziato il P. Gavazzi, che perorò nella suddetta funzione: in seguito di che (il Gavazzi) è stato mandato a far gli esercizi, si dice, alla Polveriera.


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Il tempo del papa-re
diario del principe don Agostino Chigi dall'anno 1830 al 1855
di Agostino Chigi
pagine 317

   





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