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      Si dice che Garibaldi pensi di partire.
      MARTEDÌ 3 — Nella notte una porzione di truppa francese è entrata pacificamente in città per le porte di S. Pancrazio, Angelica ecc. ed ha stazionato al fontanone di ponte Sisto, a quello di Borgo ecc. Garibaldi con tutti quelli che l’hanno seguito, si dice abbia presa la direzione di Tivoli. I Lombardi pare abbiano preferito di restare. Fino alle 3 pomeridiane circa, tutto era passato tranquillamente, quando degli attruppamenti di gente, cui erano misti dei militari, hanno preso ad inveire contro delle persone che loro pareva avessero delle relazioni coi Francesi, e ne hanno uccise (si asserisce) cinque, tra le quali un prete. In seguito di ciò alle 5 si è presentato un distaccamento francese, che in piazza Colonna è stato accolto da alcuni gruppi che gridavano “Evviva la Repubblica Romana” quali gruppi sono stati dalla truppa dispersi. Circa poi le 7, è entrato in Roma il Generale Oudinot con un fortissimo corpo di truppa, cavalleria e artiglieria, al cui passaggio per piazza Colonna si sono replicati i sudetti “evviva” ed al passaggio del Generale si sono sentiti alcuni fischi, dappresso i quali il Generale stesso ha voltato faccia con alcuni soldati di cavalleria e tutti si sono dati a precipitosa fuga; poco dopo però si è presentato un nuovo drappello portando una bandiera tricolore, che è stato disperso, e gli è stata subito tolta la bandiera da un picchetto di Francesi che avevano già fortemente occupato la Gran Guardia e le terrazze della Posta.


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Il tempo del papa-re
diario del principe don Agostino Chigi dall'anno 1830 al 1855
di Agostino Chigi
pagine 317

   





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