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      Quali, essendosi replicate in modo molto marcato ieri sera, si dice che dai gendarmi francesi venissero perciò arrestate varie persone.
      MAGGIOLUNEDÌ 5 — Ieri alla piazza di Braschi seguì una collisione alquanto seria tra militari francesi, gente del popolo e soldati nostri. Secondo il solito di simili casi, le cause e le circostanze precise del fatto poco si conoscono. Il risultato è stato che tre soldati francesi rimasero feriti ed un individuo del popolo ucciso.
      SABATO 10 — Questa mattina di buon’ora è partito per la provincia di Marittima e Campagna un battaglione di truppa pontificia, che era venuto da poco da Spoleto di guarnigione in Roma: pare che il motivo di questa partenza sia stato di troncare le occasioni di collisione tra il Militare francese ed il nostro, specialmente dopo il disordine di domenica. Si vocifera che il Ministro delle Armi, Principe Orsini, avesse dato la sua dimissione per essere stata presa tale risoluzione, ma tal voce sinora non si è confermata.
      DOMENICA 11 — Da varii giorni a questa parte degli individui sconosciuti, incontrando per le strade delle persone che fumano, intimano loro di desistere anche con qualche minaccia. La cosa incomincia a venire a noia ai pacifici e tranquilli cittadini.
      LUNEDÌ 12 — Una certa intimidazione fa sì che molti si astengano dal fumare per la strada ed effettivamente (per quanto si assicura) lo spaccio dei sigari in questi giorni è notabilmente diminuito. Questa sera è stato affisso un proclama del Generale Gemeau, con cui vengono revocati tutti i permessi di portar armi; tutte le armi da fuoco e bianche dovranno essere depositate a tutto il 17 corrente allo Stato Maggiore della Piazza; qual termine decorso si faranno delle visite domiciliari e i detentori di armi saranno giudicati da un Consiglio di guerra, a forma delle leggi ordinarie, oltre una multa di quindici scudi per ogni arma: chi porterà bastoni di grossezza straordinaria e si sospetta di nascondere armi, sarà arrestato e dovrà pagare la multa suddetta.


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Il tempo del papa-re
diario del principe don Agostino Chigi dall'anno 1830 al 1855
di Agostino Chigi
pagine 317

   





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