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      Ora lo abborriva.
      – Oh! brava!... cosí mi piace!... cosí va bene – esclamò Romeo avvicinandosi alla Teresa e accennando col capo, come si fa per incoraggiare un colpevole, o per lo meno un debole, affinché si mantenga nella buona via. – Cosí va fatto! – replicò in tuono di superiorità burbera e ammonitrice. Al povero uomo non parea vero di fare sfoggio a buon mercato di repubblicanismo, e perciò veniva apposta a darne lezioni alla ci-devant contessa; la quale anch'ella avea le sue ragioni per tenersi alla monarchia, se non assoluta, moderata, e tutto al piú costituzionale. La povera creatura, combattendo i discorsi accesissimi degli ultra, credeva di atteggiarsi a persona di garbo, ponendosi in linea coi moderati, coi conservatori, ecc. Questa sobrietà d'idee, questo contegno lo facea valere contro a chi osasse giudicare ch'ella in fondo bramava il rovesciarsi degli ordini costituiti, a sapere la famiglia, il trono, l'altare, e ciò per dare un piantone al marito... e andarsene a vivere con chi non occorre spiegarlo. Era dunque una maschera, quel, adoperiamo una parola moderna, quel farsi malva, ma non la ingannava nessuno e nessuno diceva: – Veh! che donnina a modo, che pensar serio, che ritenutezza... – Posto ciò, non vi descrivo quale noja, quale sdegno provò la Teresa all'interpellanza di Romeo, altra maschera goffissima e propria a destare l'impazienza d'un carattere come il suo.
      – Oh! per questo – esclamò guardando il suo interlocutore, il quale ancora badava a dimenare la testa, per lo che la piuma, piantata sopra un'enorme coccarda, e scendente dalla gran tesa, gli ballonzava a cadenza, impartendogli un che tra il fiero e il macaronico, tra lo scherano e il pulcinella – oh! per questo io non ne voglio saper niente affatto dei vostri repubblicani: – son essi che rovinano tutto, essi che seminano zizzanie e dividono gli uomini; io?


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La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





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