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      .. se non è chi m'accompagna...
      – L'accompagno io – disse modestamente Guido, che aveva maniere da corte con risolutezza popolana.
      Rocco pure si offerse e potete credere che furono accettati, anzi la madre di Fiorenza ebbe a confidarsi colla figlia:
      – O benedetto Tedesco... ei mi libera da quella seccatura!...
      – Mi pare che sia stato il signor Guido a liberarti – disse la Filomena guardandolo.
      – E com'ha fatto a quietare quei demoni?
      Guido sorrise: forse non lo sapeva nemmen lui. Una bella voce, uno sguardo fermo: l'attitudine pacata ma impossibile a smuovere di chi è avvezzo a trionfare di sé.
      Non si sa in che mai consista il loro prestigio, ma c'è degli uomini cosí.
     
      CAPITOLO VIIILA POLITICA IN CAMPO
     
      Salvatore a Clelia. Aprile 1848.
      Venni, vidi e scappai. Che cosa vuol dire a saper tradurre, mia Clelia!...
      Il nostro disastro tu lo conosci: sai cos'è toccato ai crociati di Montebello e Sorio, perché la fama alto volante suonò certo fino a te. Quando dico disastro intendo rovina di scarpe, cappelli, piume, bonetti e simili inezie. Ma l'anima è quella di prima, anzi ti confesso che, dopo questo fatto mi sento piú sicuro, piú forte; ora veramente ho conosciuto la filosofia della guerra. Permetti ad un eroe in riposo scriverti, un po' alla lunga, da un pessimo albergo di villa, dove lo tiene inchiodato una magnanima scalfittura al piede. Dianzi non ebbi mai agio di raccontartela, perché ora si avevano gli esercizii, ora la vita di campo, dove non c'era l'occorrente per iscrivere. Qui cosa farei di meglio che intrattenermi colla mia promessa sposa?


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La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





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