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      .. le son ite a male, anco in Irlanda!...
      – Aranci di Vienna! – gridò Rocco, vedendo una palla che descriveva la sua magnifica parabola in aria, dispostissima a venirci a far visita, – eccone un altro come sopra: patatà, patatunfete!...
      – Viva gli aranci di Vienna!... – gridammo in coro.
      E Albertis:
      – Fatevene delle spremute!... indietro, carogne, fuoco al pezzo!...
      E qui una magnifica scarica, e appena dissipato un po' il fumo si vedon sulla strada maestra rotolare gli Austriaci, e non pochi... di piú si scorgono gli Ulani, col loro mantello bianco volti in fuga...
      – Coraggio! da bravi putti!... coraggio!... e' si ritirano, – disse Albertis, il colosso: e spara di nuovo fermo siccome un uomo di bronzo, poi pronto ricarica... ah!... che piacere vederlo menar le mani, pare un gattopardo, un leone: ruggisce, canta, bestemmia, s'inchina rapido, si rialza violento: agita quel suo barbone democratico: mi han detto che anche a Milano ce n'è uno su quello stampo, l'Anfossi.
      – La ci va benone... Quei farabutti ci levano l'incomodo, – diss'io, – coraggio... tira, principe Eugenio!... tira, corpo del demonio!
      Ed egli pesta i piedi gottosi per terra, si volta, si gira e innalzando i suoi antichi gridi di guerra: – en avant – pas de pur! sacrebleu! – devo confidarti che qualche volta gli sfuggí: – vive la Franze! – e non ti dico se me gli voltavo con due occhi da mangiarlo vivo... è un gran che, a certi vecchi non si può far entrar nella testa che questa volta è l'Italia... siamo noi... noi a risorgere.


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La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





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