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      .. bisognerà che proprio se li godano...
      – Tu lo dici! – interruppe saltando fuori come un basilisco Alessandro... – ma non è vero, perché i Tedeschi qua non ci hanno da stare e non ci staranno... no... – concluse stringendo i pugni, e terminando cogli occhi l'imprecazione cominciata colla bocca.
      Allora il dottor Agostino:
      – Una bellissima ragione di piú per rimanere, in tal caso. Se poco si fermano, se non è destinato che qui comandino... perché partire?
      – Perché non li voglio vedere nemmeno un mese, nemmeno un giorno, nemmeno un minuto... Perché al solo pensiero di rivedere quei mostri, di trovarmici in mezzo, io mi sento saltar via il cervello... la intendi?
      Questo slancio di furore, sincerissimo in Alessandro, fu perduto pel vecchio, il quale, imperturbabile, rispose quel che aveva risposto a Fiorenza:
      – A sapere che dal quindici... – con quel che segue; poi concluse: – Oh che? in poco tempo son diventati furie tali da non poter piú campare in pace sotto il loro governo?
      – E perché passarono tanti anni d'oblio, di vergogna, d'una codardia che stomaca a pensarci, e perciò, sarà meno santo il movimento che alla fine porta a scoterla?... Signor sí... purtroppo si dimenticava il nostro onore, se li lasciava conculcare le nostre intelligenze, sedersi alla nostra tavola, mangiarci il nostro avere.
      – Eppure ci furono in questi ultimi anni in Italia ingegni tali che sotto nessun dominio avrebbero potuto fiorire di piú... e dove furono? A Milano la piú parte. Bene! lasciamo là; non è tempo da occuparsi di letterati, parliamo di cose piú materiali e positive.


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La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





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