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      .. che inorridisco... quali rivelazioni m'hai fatte?... Noi disgraziati! la notizia del nostro disonore mi raccapricciò, come quella dell'assassinio di Rossi a Roma. Sí, te lo giuro... rovine tutte e due, consolazioni dei perfidi, livido sorriso dei tiranni nell'ombra... Ma cosa vuoi da me? cosa domandi? qual responsabilità mai mi getti sulle spalle?... Spingere a forza una donna inferocita... il fatto, pur troppo, non si può negare... dunque una donna cosí spingerla a vivere con un uomo come costui, che le infliggerà un tormento d'ogni ora, d'ogni minuto, il lento veleno dell'Austria a' suoi popoli, la diffidenza... oh mio Dio! legare un cadavere ad un vivo! No! io non mi sento da tanto. Dall'altra parte si ha da lasciarla andare in prigione?... Il feroce eseguirà la sua minaccia, senza dubbio. Ah! perché non è egli crudele, barbaro un poco di piú, perché non le immerge un pugnale in mezzo al cuore alla prima?... Ed io... io... qua sbattuto da orrendi venti contrarii, colla disillusione, coll'amara invettiva o sul labbro o all'orecchio... io impreco alla vita, al destino! a Dio!...
     
     
     
      Di Fiorenza ad Alessandro.
     
      Un mese senza scrivere a nessuno... vuoi ridurci alla disperazione? Per amor del cielo una parola!
     
     
     
      Di Rocco a Guido.
      Novara, dicembre 1848
     
      Caro Guido,
      Voleva mandarti questa per Romeo, avviato a casa sua, ma non ne fu nulla, e partí, insalutato ospite: per fortuna, giacché, avendo trovato in una città di questo valoroso, cordiale, esemplarissimo Piemonte chi lo fermò, e gli fe' cambiar pensiero e destino, la lettera sarebbe forse stata smarrita.


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La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





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