Pagina (232/354)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Dall'altra parte e considerandolo sotto un punto di vista più generoso, direi quasi, più alto, quanto non tornano insidiosi questi affetti da lontano; e quanto nell'esercizio della vita quell'andar d'accordo per istile e a forza di frasi, gela i sentimenti invece di scaldarli, talché si riscontra poi, al primo riavvicinarsi, un che di straniero, un che di slegato e di essenzialmente diverso; contraeste altre abitudini, foste con altra gente; imparaste altre frasi; siete tutt'altri da quelli ch'eravate, e sopra tutto da come vi dipingevate da voi stessi, nell'abbandono di un'immaginazione commossa.
      Talché si può credere che per una famiglia tornerebbe assai meglio qualche baruffa nel convivio di ogni giorno, di quello che mille dolcezze in carta e da lontano.
      Alessandro senza punto pensarvi, provò nel fatto la verità di queste osservazioni, poiché i primi momenti, appena tornato, le cose andarono benone, e fu una vera gioja, una vera calma, in mezzo ai dolori, ma pur sempre calma. Segregato dal mondo, per non risvegliare la Polizia, parve dimenticar tutto fuor che la famiglia, a cui veniva ridonato... Ma scorso alcun tempo, la faccenda cominciò a cambiare: piccole alterazioni d'umore; screzii, dianzi non visti, nelle prime ebbrezze della riconciliazione e del ritrovarsi. Avverto che le malattie del padre e della Teresa aggiungevano molto a questo intenebrarsi delle relazioni domestiche; ma la prima origine era nelle precedenze d'un lungo distacco.
      Per esempio: Alessandro credeva d'aver fatto un grandioso sagrifizio alla famiglia e a suo padre, tornando avanti che le cose della guerra fossero finite, e decise le sorti d'Italia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





Polizia Teresa Alessandro Italia