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      Insomma preghiera e profezia, è un bel canto, e allora piaceva di molto, e scaldava di piú la testa a chi l'avea un po' calda, facendo, se non altro, rabbia a chi non l'avea.]Mentre il piano-forte rimbombava, e le voci dei giovani si spandevano per quelle belle sale palladiane, Fiorenza sedette sopra uno dei divani che la circondavano.
      Sedette per caso, tanto vicina alla portiera, davanti al giardino, da vederlo se non tutto, certo la parte che piú gentile appariva, per essere incorniciata e contenuta in un quadro prospettico. Bello era il cielo, di un tenero colore di turchese; limpidissima l'aria, nella quale volavano, simili a piccole ebbre, o a petali di fiori, trasportati dal vento, le piú graziose farfalle. Magnifico era quel giardino, e là si distendeva in un clivo, chiuso alla prima linea da sicomori fioriti, glicini, azalee, madre-silve; il quale poi, giunto alla vetta della sua dolce elevazione, moriva fra i cespugli e le piante di cui si vestiva il poggetto, amenissimo fondo di quella scena.
      [Amenissimo pei ben combinati contrasti, e per le ben combinate aperture... Son cosí pittoreschi quegli scuri degli abeti, dei pini, dei tassi e delle conifere, tutti alberi d'aspre tinte e di maestoso portamento! Piace tanto quell'intrecciarsi di rami color bistro e d'ocria, e poi lí dappresso le belle frangie dei larici flessuosi, che col verde glauco vi distaccano delicate, e volano e rendono quasi trasparente l'opacità dei sentieri, perduti in molli giravolte!]Succede talora che l'aspetto d'un bel luogo, o che l'aspirare soltanto una soave fragranza, svegli nell'anima pensieri i piú disparati e lontani, come la musica eccita anch'essa alcune sensazioni interrotte e quasi dimenticate.


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La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





Fiorenza Amenissimo