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      In carcere Alessandro si proponeva, se campasse, a non urtarlo piú quell'uomo, nelle sue idee inveterate; di rispettarlo, e cansare le dispute... E poi... gli fa quella sortita lui primo, spontaneo!... un vecchio sí fiero!... Vuol dire che avea tanto sofferto da non voler più saperne di Austriaci, di governo legittimo, e li dava al diavolo piedi e mani legate. Con quel battesimo di sangue, oh! quanto n'avea versato il suo cuore paterno, ei riconosceva l'Italia: entrava fra gli ascritti alla sua redenzione, presentatovi dal figliol suo, iniziatore e maestro!
      Tutti rimasero stupiti: credevano sarebbe per incominciare le prediche... E Alessandro, oh! quanto lieto per quella parola. Che sanzione a' suoi sentimenti!... che effetto quella solenne profezia del padre... e d'un tal padre!... e tutto per amor suo... per amore del figlio. Come amava di più quella causa, dopo che vi apparteneva il capo della sua famiglia! Come prendevano un aspetto piú grave, piú alto i suoi pensieri dopo che erano in certo modo permessi, e ai focolari del sentimento domestico venivano ad infiammarsi, a corroborarsi quelli della patria!
      [Nelle battaglie dell'oceano veramente si feconda la perla. E uno vedendo il vomere penetrare nella terra acuto o violento, sommovorla scinderla e produrvi un solco profondo, non si capacita, ritornando in quel sito alla stagione delle messi, di trovar là, bello e tallito, ondeggiante un gambo verde e una spica d'oro.]E qui per avvivare la fine di questa terza parte vi condurrò a trovare, nello stesso orto del primo capitolo, i nostri personaggi.


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La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





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