Pagina (351/354)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      – Tu mi ricordi il padre Cristoforo... – disse Rocco. A cui Fiorenza:
      – Non vi manca che il dono del pane.
      – Te lo darò io – esclamò Salvatore, e, preso da una scatola rozza ma forte un panetto nero, piccolo, salvato nell'assedio di Venezia, lo porse a Guido. – Tienlo per mia memoria.
      Potete credere che esclamazioni: per un momento il discorso fu interrotto, e tutti a chieder novelle di quel terribile estate. Salvatore soddisfece a tutti, ma già senza versi non poteva campare, e recitò con passione certe strofe d'una poesia di Fusinato, che han per ritornello:
     
      Ma il morbo infuria,
      Ma il pan le manca,
      Sul ponte sventolaBandiera bianca!
     
      fece piangere perfino dei codini, da tanto ch'è bella: io la credo nota; tanto peggio per chi non la conosce e non la sente.
      – E Manin? – domandò Alessandro.
      – L'ho visto a partir solo e desolato, da dove stava di casa, in campo san Paterniano... ah! ma l'ultima sera!... quando parlò alla Civica innanzi di lasciarla... e disse: – noi abbiamo seminato, gli altri raccoglieranno – che momenti sono stati quelli! che struggimento!... Bel-Colle mi promise, quando giunga a Parigi, darmi esatte notizie di quell'illustre, il quale già in esilio non regge, e morirà come il martire d'Oporto. Poi lo porteranno a sette cieli, perché, ha scritto Balzac, la gloria è il sole dei morti... ma dunque, Guido cosa volevi dire?
      – Due parole; virtú e costanza; ecco il segreto. Avvezzatevi a soffrire: se avrete figlioli allevateli forti, nella idea che in mano dei futuri è il nostro destino: son là i battaglioni della speranza; ed è perciò ch'io vi ammonisco altresí di allevarli da poveri.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La rivoluzione in casa
di Luigia Codèmo
pagine 354

   





Cristoforo Rocco Fiorenza Salvatore Venezia Guido Tienlo Fusinato Manin Alessandro Paterniano Civica Parigi Oporto Balzac Guido Salvatore Bel-Colle