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      Il socialismo in Sicilia ha avuto più presa che altrove, perchè ha trovato terreno più proprio: la propagazione meravigliosa dei Fasci prova che esso non è artificiale e superficiale, ma ha radici nelle viscere stesse della vita del proletario siciliano; è piuttosto effetto che causa. Il popolo, per altro, quale ch'esso sia, poco suole accogliere e fecondare delle teoriche d'un partito: afferra tutt'al più un'idea rispondente al suo stato, un sentimento che consuona col suo; e quando si sente alle strette, si getta nell'azione, senza chiedere consiglio a nessuno. La miseria e la mala signoria furono e saranno mai sempre i motivi principali delle rivolte.
      Questa condizione di cose rende ancor più colpevoli e mostruosi i modi adottati dal governo per reprimere le ribellioni. Qualche agevolezza conceduta lì per lì alle prime avvisaglie, avrebbe probabilmente sedato il fermento dei contadini affamati. Ma sì! I cartelloni erano già stati affissi alle cantonate; la baracca era aperta, i biglietti distribuiti; la gran cassa rintronava già negli stomachi degli spettatori; e come si faceva a sopprimere lo spettacolo.
      La signora Astrea, che dietro alle quinte avea fatto copia di sè a tutta la borghesaglia legittima e legalitaria, venne allora su la ribalta e recitò col peggior garbo del mondo la parte della verginella oltraggiata: scaraventò i pesi in faccia ai presunti seduttori: agguantò la bilancia per il giogo e la sbatacchiò su la testa dei primi poveri diavoli che le vennero a tiro.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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