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      E non a torto l'on. Comandini ha descritto, in una delle sue corrispondenze, la jeunesse dorée del socialismo siciliano, simpaticamente, come dedita allo studio e alla propaganda. Il caso non è nuovo e non deve affatto sorprendere(11). Chi non ricorda il lavorio di demolizione di tutte le vecchie credenze che venne fatto in Francia nel secolo scorso da buona parte della jeunesse dorée? E chi non sa che al nihilismo i martiri e gli eroi più belli vennero dalla borghesia e dalla aristocrazia?
      In quanto alla ingerenza e all'influenza della mafia e del brigantaggio, l'accusa è iniquamente bugiarda. Qualche ammonito, e davvero pochi, faceva parte dei Fasci; ed a me che una volta deplorai il fatto si rispose: «dunque non si dovranno mai riabilitare? E perchè si meravigliano di qualche ammonito ch'è nei Fasci se hanno mandato Tanlongo in Senato e tanti ladri del pubblico denaro stanno in Parlamento? E perchè desta tanto scandalo un disgraziato che violò la legge per miseria per ignoranza e viene da noi paternamente accolto, mentre si trova regolarissimo che il Barone Tizio sia sindaco, sebbene abbia passato qualche anno in carcere sotto gravissima accusa; e il Conte Filano tenga ai suoi ordini, come bravi, i peggiori mafiosi dell'isola? Cristo, del resto, impone il perdono!»
      Questo linguaggio semplice, onesto, elevato fu tenuto anche a Piana dei Greci a Rossi della Tribuna.
      Mi piace aggiungere che a me consta, che alcuni ammoniti da che erano stati ricevuti nei Fasci avevano tenuto una condotta irreprensibile.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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