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      Ma in questo caso, per essere giusti, si deve riconoscere che il picconiere non esercita l'usura in proporzioni superiori a quelle, cui si dovrebbe sottostare ricorrendo alla bottega del padrone-coltivatore.
      Si sono esagerate di molto le crudeltà del picconiere contro il caruso, che si è voluto dipingere come se fosse assolutamente lo schiavo del primo e su cui avrebbe una specie di diritto(20) di vita e di morte. I rapporti tra picconieri e carusi sono improntati generalmente a quel carattere di durezza, che prevale nelle classi inferiori, specialmente della Sicilia.
      Il contadino si crede nel diritto di bastonare la propria moglie e i propri figli; e lo stesso diritto crede di avere il picconiere verso il caruso. Non sono rari i casi, poi, in cui il primo mostra una eccezionale dolcezza verso il secondo; e lo liscia, lo carezza, gli regala qualche sigaro e lo porta a bere un bicchiere di vino nei giorni festivi e di domenica. E ciò fa più per convenienza, che per bontà di animo; lo fa per quell'anticipo che gli ha dato e che è stato erroneamente interpretato(21) e dal Sonnino e dal Rossi e da molti altri, che ne hanno scritto.
      Quando un caruso s'impegna a lavorare con un picconiere riceve da questo una somma, che varia dalle 50 alle 150 lire, secondo l'età e la ricerca che c'è di carusi. Questa somma si chiama anticipo morto, che non sempre si sconta gradatamente col lavoro quotidiano, ma si restituisce quando il caruso vuole andare a lavorare con un altro picconiere(22) o vuole cambiare mestiere.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





Sicilia Sonnino Rossi