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      La mezzadria limitata alla coltivazione di cereali ch'è la più comune nell'isola, anche dove non è resa iniqua da numerosi e angarici prelevamenti, può riuscire irrisoria e dare solo un magrissimo compenso alle fatiche di un anno del contadino, se la terra produce poco perchè esaurita o di cattiva qualità.
      Dissi che la mezzadria è iniqua dove esistono prelevamenti a vantaggio del proprietario o dei suoi rappresentanti. Vero è che i prodotti si dividono a metà tra proprietario e coltivatore; ma la divisione si pratica dopo che dalla massa si è prelevata la semente; e poi la così detta strazzatura, il tumolo per la lampada, il tumolo pel campiere e talora anche il tumolo per la madonna, per San Francesco di Paola o per qualche altro patrono del luogo.
      Questi prelevamenti non sono dappertutto uguali per la quantità e per il numero; ma dove c'è la mezzadria è quasi dapertutto esistente l'usura sulla semente e sui soccorsi anticipati dal proprietario durante l'anno. In qualche punto il proprietario dà il frumento per la semente e pei soccorsi col tumolo da 13 litri e se lo fa restituire con uno da 17; in altri punti dà la semente bagnata colla soluzione di solfato di rame (per evitare certe malattie del grano) e se la fa restituire asciutta; sulla semente e sul soccorso, infine, i più onesti prendono per lo meno un interesse del 20% a ragione d'anno(28)!
      Si può immaginare quello che resta al povero mezzadro all'epoca del raccolto, specialmente dove padroni inumani non lasciano più a loro il così detto solame - cioè - il po' di grano commisto a paglia e a terra che nella trebbiatura rimane sull'aia - e negano loro la facoltà di spigolare!


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





San Francesco Paola