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      Se il sistema del fitto riesce di grave nocumento ai lavoratori e produsse pel passato l'agiatezza ed anche la ricchezza dei gabellotti, che finirono col costituire la parte più forte della borghesia isolana, adesso rovina questa classe di sfruttatori.
      Checchè ne dicano e ne pensino alcuni, nella divisione dei prodotti oggi non sono più i fittabili coloro che se la passano più allegramente, poichè in generale il fitto delle terre in Sicilia dal 1860 aumentò del 40 % mentre diminuì sensibilmente il prezzo del frumento, ch'è il prodotto principale. I fittabili, dunque, stanno male(37).
      Non possono che stare peggio i sub-fittabili, ma coloro che conducono vita veramente inumana sono i contadini o mezzadri, che ricevono la terra di terza mano.
      Il gabellotto alla sua volta suddivide il latifondo, ch'è spesso un ex feudo, ad altri; e i sub-gabellotti finalmente danno la terra a mezzadria o la fanno coltivare in economia dai cosidetti jurnatara, - lavoratori alla giornata. Ora la terra, generalmente, non può produrre tanto da mantenere, oltre il fisco che attualmente la fa da leone, il proprietario, il gabellotto, il sub-gabellotto e il contadino; produce ancora meno in Sicilia dove nel latifondo vige la coltura primitiva, estensiva: dove l'aratura è superficiale e la concimazione o manca o è deficientissima per la qualità e per la quantità: dove d'irrigazione non è a discorrere e gli avvicendamenti vi sono irrazionali e il suolo viene sfruttato colla vera agricoltura ladra, come la chiamò il Liebig: dove mancano stalle, case coloniche e financo l'acqua potabile.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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