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      Si deve aggiungere, anzi, che per la tolleranza o connivenza del governo, i gravi inconvenienti e la cattiva amministrazione, come ne' comuni e nelle provincie, si ripeterono nelle Congregazioni di Carità e in altre opere pie, coi posti gratuiti nei convitti, cogli impieghi dati ai favoriti o addirittura creati per essi, e financo col pagamento camorristico delle donne che allevano i trovatelli e che sono qualche volta le drude degli amici degli amministratori locali.
      In quanto ai tributi, ad onore del vero, si dica che talvolta il governo ebbe il pensiero di fare rispettare la legge, ma solo quando la osservanza della medesima era odiosamente farisaica. Così più volte furono minacciati alcuni municipî (Caltagirone, Castrogiovanni, ecc.) della risoluzione del contratto di appalto col governo pel dazio di consumo, perchè non tutte le voci tassabili erano tassate e sopratutto perchè non si esigeva il dazio sulla farina e sul pane! Ed a questi municipî, per tale grave colpa, non si consentì di eccedere sul limite legale della sovrimposta fondiaria.
      Quando gl'ingenui domandano: ma le autorità governative non vedevano, non riferivano, non provvedevano? si può rispondere: Sì! esse ci stavano e ci stanno per vedere, per riferire e per provvedere, ma non nel senso della giustizia e dell'interesse del popolo, sebbene nell'interesse del deputato, del candidato, del grande elettore, della persona influente; e in nome di tale interesse si nominano e si destituiscono i sindaci, si sciolgono i Consigli comunali, si manipolano le liste, si mutilano, si respingono o si approvano i bilanci, si traslocano i delegati di P. S., i Prefetti e i magistrati(60).


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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