Pagina (110/444)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Proprio alla vigilia dei tumulti nel novembre scorso, da Palermo in un rapporto ufficiale si scriveva al governo di Roma che aveva occhi per non vedere e orecchie per non sentire: «Qui i nostri frugali lavoratori soffrono la fame, non hanno desiderī disordinati, non bramano la fortuna altrui, non sentono l'odio di classe(62), ma vogliono lavoro e pane, solamente per vivere; chč d'altro ad essi non cale.»
      «Chi voglia far credere che questi operai abbiano degli ideali politici non dice la veritą e s'inganna. Ma questi ideali potranno entrare nella loro mente, avvivati dagli effetti morbosi del digiuno; ed allora, guai se fuori l'ordine vedranno gli ultimi segni della loro speranza, chč in quel caso neppure le repressioni sanguinose varranno ad arrestare la china del loro incosciente furore».
      «Il Governo che vuole sempre il suo dai dazi di consumo, non ha avuto mai cura di temperare le esigenze dei Comuni, i quali imitando altri esempī di spreco, anche per sollecitudini non necessarie, nč proprie, i loro mezzi domandano al consumo delle pił umili ed universali derrate e tanto ne traggono, da renderle o difficili o impossibili a quelli che unicamente se ne sostentano con una frugalitą, che fa ammirazione e paura.»
      «In alcuni Comuni di questa circoscrizione, dal pane che la rivoluzione aveva redento dalla grave ed odiata tassa del macinato, si traggono quasi dieci centesimi il chilogramma, e questa tassa, che dą milioni, neppur provvede ai bisogni della popolare igiene, ma si distrae in godimenti voluttuarī ai quali le classi lavoratrici non prendono parte.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





Palermo Roma Governo Comuni Comuni