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      E in verità alle cause, per così dire naturali e molteplici del disagio - che tanto più si avverte in quanto che segue ad un periodo a rapido svolgimento di prosperità - si aggiunge la soma insopportabile dei balzelli governativi, provinciali e comunali.»
      È bene notare, che i due socialisti, che mi consigliarono a dire una parola di calma ai lavoratori e a dare un avvertimento al governo, messosi sulla via della più dissennata provocazione, furono l'avvocato Gaetano Rao di Canicattì - arrestato appena venne proclamato lo stato di assedio come promotore di disordini, rilasciato dopo alcuni mesi di prigionia, poscia ricercato di nuovo ed ora latitante - e Garibaldi Bosco. E non è inutile aggiungere che l'onor. De Felice quando conobbe il contenuto di quella lettera, voleva firmarla, associandosi a me.
      Ebbene: dopo tanti avvertimenti precisi sulle cause di probabili dolorosi avvenimenti, e sulla possibilità di vederli svolgere a breve scadenza, che cosa fece il governo? Nulla.
      Quali opportuni e savi provvedimenti preventivi escogitò?
      Questo solo: l'invio della flotta dinanzi a Palermo, che mai aveva dato segni di volere tumultuare. L'on. Giolitti poi non fu superato, che dall'on. Crispi, il quale come provvedimento curativo non seppe proporre ed attuare che lo Stato di assedio.
      La significazione e la gravità degli avvertimenti non furono tenute in conto a tempo debito, onde accadde quello che è a tutti noto e di cui dovrò continuare ad occuparmi.
      Questi stessi avvenimenti di Sicilia costituiscono pel resto d'Italia un ammonimento grande, e su di essi così scrive un onesto ed avveduto senatore del regno:


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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