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      Crispi, si può ottenere il ristabilimento dell'ordine materiale lasciando immutato il problema stesso, allontanandone la soluzione, e perciò stesso aggravandolo.
      Or bene, pare impossibile, ma è pur vero che il ministero dell'on. Giolitti - col quale nacque o si accentuò il moto dei Fasci e si fece strada il sentimento di riscossa delle classi agricole - «o non seppe o non volle veder chiaro nel buio, insomma non vide o non curò; e il Parlamento, nonostante che la Sicilia vi fosse rappresentata alla stregua delle altre parti d'Italia, il Parlamento credette bene di occuparsi d'altro.» (Corsi)
      L'inazione era pericolosa e dannosa; ma il governo dell'on. Giolitti seppe scegliere un metodo peggiore della inazione; e senza saper essere energicamente reazionario, senza mostrarsi socialmente provvido, seppe soltanto assicurare all'opera sua tutti i danni che venivano dalla reazione, ma con una fiacchezza che incoraggiava tutti ad osare e con tanto poco rispetto delle leggi e delle pubbliche libertà, con tanta fiducia in una polizia inetta, arrogante e guidata da criteri borbonici, che riuscì a provocare, ad eccitare, a stimolare le masse, a cementare così organismi fiacchi, che abbandonati a loro stessi, si sarebbero squagliati, disciolti, colla stessa rapidità colla quale erano venuti su.
      Chiarisco questo giudizio. La storia dei sodalizî operai di tutti i paesi insegna che ad essi sono necessarie la solidarietà tra i soci e la perseveranza nel perseguire i fini propostisi, illuminate entrambe se non interamente derivate, da una certa coltura.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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