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      I tumulti di Belmonte-Mezzagno vanno ricordati perchè con un colpo di rivoltella vi venne ferito un soldato, che poco dopo morì, lo Sculli. A questa povera vittima furono fatte solenni onoranze; ma furono consacrati all'infamia i contadini uccisi dai soldati.
      Peggio ancora avvenne all'indomani del funesto principio del 1894, a Marineo.
      Anche lì avvengono le solite dimostrazioni con leggere colluttazioni con la forza, in una delle quali c'è un solo ferito di baionetta; ma il giorno 3 si ripetono le dimostrazioni e poi che la folla rifiuta di sciogliersi, dopo le intimazioni di legge ed una scarica in aria, la truppa fa fuoco e vengono uccise otto persone sul colpo e dieci muoiono poco dopo per le ferite ricevute. Il numero dei feriti non si può precisare, perchè i più si nascosero: ma dev'essere stato considerevole se proporzionato al numero dei morti.
      Il giorno 4 viene proclamato in Sicilia lo stato di assedio: il generale Morra di Lavriano e della Montà assume formalmente i poteri di Regio Commissario straordinario del Re, ch'esercitava di fatto sin dal suo arrivo in Sicilia. Nel manifesto con cui il Regio Commissario straordinario annunziò l'avvenimento, in ultimo era detto che ai contravventori sarebbero stati applicati gli articoli dal 246 al 251 del Codice penale militare. Perchè si possa giudicare della opportunità dell'applicazione è bene si sappia che tali articoli considerano i casi in cui... il territorio del regno è invaso da truppe nemiche!
      All'indomani della proclamazione dello stato di assedio si chiude la serie dei massacri con quello di Santa Caterina Villarmosa.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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