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      Le autorità che avevano avuto sentore della dimostrazione avevano chiesto ed ottenuto rinforzi da Caltanissetta, otto soldati ed un tenente dei carabinieri, che uniti ai quattro carabinieri ch'erano di stazione formarono un totale di tredici uomini!
      Il tenente dei carabinieri, Colleoni, penṣ che l'autorità doveva rimanere alla forza e fece mostra di tutte le sue attitudini strategiche impostando i suoi dodici uomini nella strada che fronteggiava la grande piazza Garibaldi, d'onde dovevano passare i pacifici dimostranti. Quando questi pervennero nella piazza e vi si pigiarono in modo da non potersi muovere, il tenente dei carabinieri intiṃ alla folla di sciogliersi e fece suonare i tre squilli. Fra il secondo e il terzo, un maestro di scuola, il Capra, esorṭ il popolo a sciogliersi; ma il popolo credendo di non violare alcuna legge protestando contro i balzelli, e incorato con particolarità da alcune donne ardite, non si mosse se non dopo che il terreno fu seminato di morti e di feriti in seguito alle ripetute scariche ordinate dal tenente dei carabinieri. Quando la piazza venne sgombrata, per molte ore rimasero abbandonati al suolo gli undici morti e i più gravemente feriti - donne, uomini, vecchi e bambini - in mezzo alle pozze di sangue!
      E adesso poche altre osservazioni. Come i telegrammi ufficiali mentirono nel dare i particolari della dimostrazione cui attribuirono atti non commessi, coś evidentemente mentirono nel dare alcune notizie che volevano lasciar comprendere esservi stata da parte del popolo prima l'aggressione e poi la resistenza, fosse anche una larva.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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