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      Si parlò di un colpo di rivoltella tirata contro il maresciallo dei carabinieri, ma il colpo fortunatamente non partì; e se partì, quantunque a bruciapelo,... non ferì; si parlò di una coltellata contro un soldato, ma fortunatamente la lama non arrivò alle carni; si parlò di sassi scagliati contro la truppa, ma fortunatamente non un soldato venne colpito!...
      Troppa fortuna davvero!
      E poi, la rivoltella non fu trovata; i carabinieri sequestrarono solo un'accetta... senza padrone.
      Cose queste, che furono anche constatate dai corrispondenti della Tribuna e del Resto del Carlino, andati sul luogo.
      La narrazione fatta dal tenente Colleoni innanzi al Tribunale militare esclude tutte le calunniose notizie ufficiali divulgate sul contegno dei poveri contadini di Santa Caterina. Egli, a domanda del Presidente Colonnello Orsini rispose: «avere ordinato il fuoco perchè aveva acquistato il concetto preciso dell'aggressione che voleva fare la folla dalle parole di un certo Manzoni e dalle armi intraviste sotto i vestiti dei dimostranti...»
      Non mettiamo in dubbio la vista lincea di quell'ufficiale, ma è giusto riferire le parole di fuoco del Manzoni; questi disse al Colleoni: fate ritirare la truppa e la folla colle buone si disperderà.
      Lo stesso Colleoni confessò che prima che la truppa facesse fuoco non ci furono nè pietrate, nè colluttazioni... Se qualche sasso fosse volato dopo le ripetute scariche, quando il suolo era seminato di morti e di feriti, chi oserebbe maravigliarsene e condannare?


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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