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      E perciò i vescovi di Sicilia scagliano unanimemente fulmini e invettive, talora volgari, contro il socialismo e i socialisti, contro i Fasci e i loro soci; attribuendo loro anche le colpe non commesse; ed è doloroso che ciò abbiano fatto quando gli accusati, anzi i calunniati, non avevano la possibilità della difesa, perchè a migliaia essi erano stati mandati in prigione e a domicilio coatto, e alla stampa era stato messo un ferreo bavaglio, mentre gli accusatori erano protetti dal regime eccezionale dello Stato di assedio.
      Questo contegno, sebbene temperatamente, assunse anche Monsignor Guttadauro - e me ne duole per l'uomo veramente rispettabile - che nella seconda pastorale del 7 febbraio parla di plebi fatalmente illuse da istigatori malvagi, di ree dottrine ecc., ed assume proporzioni di sconveniente diatriba, che potrebbe essere sottoscritta da Yves Guyot, nel Vescovo di Noto. Monsignor Blandini, confonde nientemeno socialismo e massoneria, e chiamando la seconda esercito di Satana, malvagia e ria setta, la quale ha scelto a suo grande architetto il diavolo, a gerofante il giudeo scende giù giù sino a voler rinchiudere caritatevolmente - l'aggettivo è suo - nel manicomio i socialisti; a definire stoltizia l'aspirazione a democratici ordinamenti e ad una più equa ripartizione dei beni della terra, in un momento in cui si corre il pericolo di vedere divenire homo homini lupus e ad indignarsi - poco cristianamente - contro l'abnegazione e l'altruismo dei nihilisti russi e dei comunisti francesi perchè non appartengono mica alla classe dei diseredati.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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