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      E dire che gli elementi che nei primi tempi malamente rappresentarono il governo in Sicilia, dopo averne sprezzantemente constatata la barbarie, fecero intendere di volere assumere la missione d'incivilirla!
      Se dall'analisi fatta risulta che nei tumulti mancò l'azione collettiva dei Fasci e si ridusse a poca cosa quella dei singoli Fasci - i meno ordinati, i rurali e i più recenti - ci vuol poco a dimostrare che non è maggiore la responsabilità dei cosidetti sobillatori e della propaganda socialista sia pel sorgere degli stessi Fasci, sia per le esplosioni dell'ira popolare.
      I Fasci, dice il generale Corsi, in moltissimi punti non erano che le antiche Società operaie, che cambiavano nome. Col cambiamento del nome mutava forse per miracolo il contenuto antico?
      «E qui cade acconcio - continua lo stesso generale - il rammentare come le gare più acerbe e costanti in questi paesi siano le municipali, poichè quasi non v'è Comune che non sia scisso in due o più partiti non solo avversi, ma apertamente e accanitamente nemici tra loro, i quali si contendono per ogni modo il primato, ed anche il beneficio, nell'amministrazione municipale. Ora, con questa presente agitazione è avvenuto che questo o quel partito di Comune ha trovato molto opportuno di giovarsi dello appoggio potente del Fascio locale, il quale a sua volta s'è gettato spontaneo, e dopo lieve spinta, nella gara municipale, e così s'è fatto in più luoghi un imbroglio di Fascio e municipio e partito, e taluni possidenti, non dei maggiori bensì (e i Di Lorenzo di Gibellina?


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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