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      «Il grosso brigantagio tra il 1864 e il 1866 venne meno. Ma le cagioni della lotta feroce non iscemarono di poi, se non qua e colą dove scemarono con i popoli gli odī delle campagne per la cresciuta emigrazione.... E, installato un nuovo ordine di cose, il voluto regime di libertą, il feudalismo di nome fu abolito nelle provincie meridionali, ma non di fatto. Le condizioni dei lavoratori pessime e vivissima la lotta aperta o l'antagonismo latente tra le classi.
      «Nč mancarono manifestazioni delittuose collettive negli ultimi tempi, quando non esisteva pił il vero brigantaggio. - Incendī numerosi ed estesi, uccisioni di bovi avvennero nel 1877 negli Abruzzi e nel Salernitano, in odio a ricchi proprietari spesso usurpatori di terreni comunali... Altrove, come in un comune di Basilicata, i contadini si sono confederati in setta di mutuo soccorso per false testimonianze, sempre benevole al proprio ceto in caso di liti coi possidenti, per offese private o per quistioni demaniali....»
      E perchč ciņ? Perdio, come dice il Franchetti, gli abbienti delle Calabrie e della Basilicata sono oppressori disonesti senza averne coscienza...
      C'č di meglio ancora; c'č un isola che pił volte si č paragonata alla Sicilia: l'Irlanda. Nell'isola verde la lotta dura da un secolo; le dimostrazioni, i tumulti, le intimidazioni da un secolo vi si alternano colle repressioni violente(95) e colle leggi eccezionali: lo stato di assedio vi fu proclamato cinquanta volte in novant'anni(96) circa e sempre inutilmente!


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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