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      Infine, il governo è responsabile quale organo delle classi dirigenti per quello che fece e per quello che lasciò sempre fare ad esse impunemente; responsabilità grande, che viene riassunta dal generale Corsi con questo tratto breve ed efficace: «i più moderati dei sommovitori non potevano fare a meno di pensare: il governo e i gaudenti promettono e dormono; bisogna scuoterli, costringerli col coltello alla gola.» (p. 371). E davvero, come non scorgere tutta la efficienza che doveva venire dalla radicata e ben fondata convinzione che nulla c'era da sperare colle buone e colle vie legali dal governo e dalle classi dirigenti(100)?
      Quando si perviene alla vigilia della esplosione ed entra in iscena maggiormente l'on. Giolitti, corre il debito di dichiarare, che la situazione in Sicilia era assai cattiva; ma egli, che doveva risuscitare la bandiera sfatata della sinistra con tutte le sue colpe e con tutti i suoi errori, ebbe il merito speciale di renderla addirittura pessima con tutto quel periodo di provocazione.
      Egli peggiorò tutti i cattivi metodi di governo mettendo a disposizione dei deputati - divenuti tanti proconsoli in cinquantesimo - prefetti, delegati, ed anche magistrati! ed ottenendo, però, un risultato insperato e insperabile per altri titoli: una fedeltà, cioè, a tutta prova nei rappresentanti dell'isola, che coprirono e legittimarono ogni loro voto di fiducia in nome della sacrosanta ricostituzione dei partiti e della risurrezione della sinistra... fatta da uomini che erano stati i promotori e i campioni del trasformismo.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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