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      Che la impressione fatta da tale provvedimento sia stata realmente penosa sulla generalità si rileva dalla cura del generale Corsi nel volerla dileguare e nel trovarla ingiustificata. Egli narra, all'uopo, episodî e giudizi, che mirano a provare che il regno della sciabola non è così terribile e temibile come si crede e che molte volte fece savia opera di pace: ed io che del militarismo sono avversario irreconciliabile sento il dovere di dichiarare che in molte occasioni ho trovato le autorità militari di gran lunga superiori, per tatto e per cuore, alle autorità civili; ma ciò non ostante, a torto o ragione, l'impressione non fu buona per quella misura del governo, che senza distrurre il malandrinaggio, accrebbe le diffidenze, le antipatie, i malumori.
      La insipienza e la malevolenza del governo non risultava soltanto dai provvedimenti succennati, che avrebbero potuto essere spiegati in senso favorevole se accompagnati da buoni propositi, ma dalla sua attitudine di fronte all'azione dei Fasci, durante tutto il 1893: e di fronte ai municipi, dall'ottobre al dicembre dello stesso anno: poichè se verso i primi si chiariva schiettamente reazionario, la debolezza unita all'arbitrio verso i secondi non poteva servire che d'incoraggiamento al tumulto, alla violazione della legge dal basso contemporaneamente alle violazioni dall'alto.
      Invero l'indole dei reati attribuiti dalle autorità ai così detti sobillatori e ai Fasci, e i pretesti che dettero occasione allo sfogo della loro libidine di arbitrî durante il periodo della provocazione, furono tali che giustificano l'avere considerato la loro azione come essenzialmente provocatrice ed iniquamente partigiana.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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