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      Ivi non una, ma molte furono le dimostrazioni contro le tasse e contro il municipio con violenza crescente. Si conceda pure che l'amministrazione fosse cattiva, gravosi i dazī di consumo e angarici i modi di esazione dei quali maggiormente si lamentano i caprai per la tassa di rivendita sul latte; certo č, perņ, che l'amministrazione non poteva riformarsi ad un tratto, nč i dazī potevansi abolire in tutto o in parte con modi illegali e durante l'anno finanziario. Giunta comunale e Consiglio, impauriti, la danno vinta ai tumultuanti e si affrettano a soddisfare le loro domande senza preoccuparsi menomamente del bilancio e della legalitą; dell'una cosa e dell'altra invece si prese pensiero la Giunta provinciale amministrativa di Palermo e annulla le illegali determinazioni. Allora interviene un consigliere di Prefettura che va ad assumere i lillipuziani pieni poteri in Partinico e si schiera contro la legge e contro la Giunta provinciale amministrativa ed in favore dei dimostranti e della violenza, condendo i suoi atti con tribunizie orazioni.
      La notizia si sparge rapida come il fulmine in tutta la provincia di Palermo e nelle limitrofe e il fermento diviene generale; tutti pensano che basti chiedere e fare una dimostrazione per ottenere giustizia - o quella che tale si ritiene - e lo si fa credere ai lavoratori sofferenti da tempo e che vedevano finalmente spuntare l'ora delle rivendicazioni. Se Prefetti, Consiglieri e segretarī davano apertamente ragione ai tumultuanti, c'č da meravigliarsi se nelle masse prese salde radici la convinzione che il governo non vedeva male il movimento contro le amministrazioni comunali? c'č bisogno di ricorrere alla astuzia, alle mali arti dei sobillatori se il popolo credette che il grido di Viva il Re! lo salvava dall'ira del governo e che i ritratti del Re e della Regina agivano quali talismani, contro le truppe? c'č da sorprendersi se i partiti, che da tempo chiedevano invano inchieste e scioglimento di consigli, si sentirono incoraggiati, autorizzati anzi, a ricorrere a mezzi spicciativi, che conducevano rapido e difilato allo scopo agognato con tanto ardore.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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