Pagina (220/444)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      F. Maniscalco, che del Comitato non faceva parte e ch'era semplicemente direttore della Giustizia sociale.
      Per poter calcolare l'opportunità e la giustizia di questi primi arresti si deve notare che alla vigilia il Comitato Centrale dei Fasci si era riunito in Palermo e dopo una discussione lunghissima ed animata, con maggioranza di sei contro uno, aveva deciso di non promuovere la insurrezione, ma di lanciare un manifesto ai lavoratori.
      Il quale potrà essere tutto, meno che criminoso e non potrà mai servire a mascherare le intenzioni di chi lo tolse a pretesto per fare arrestare coloro che lo redassero e lo sottoscrissero.
      Il manifesto è il seguente:
     
      Lavoratori della Sicilia!
     
      «La nostra isola rosseggia del sangue dei compagni che sfruttati, immiseriti, hanno manifestato il loro malcontento contro un sistema dal quale indarno avete sperato giustizia, benessere e libertà.
      L'agitazione presente è il portato doloroso, necessario, di un ordine di cose inesorabilmente condannato, e mette la borghesia nella necessità o di seguire le esigenze dei tempi o di abbandonarsi a repressioni brutali.
      In questo momento solenne, mettiamo alla prova le declamazioni umanitarie della borghesia, e in nome vostro chiediamo al governo:
      1° Abolizione del dazio sulle farine;
      2° Inchiesta sulle pubbliche amministrazioni della Sicilia, fatta col concorso dei Fasci;
      3° Sanzione legale dei patti colonici deliberati nel congresso socialista;
      4° Sanzione legale delle deliberazioni del congresso minerario di Grotte e costituzione di sindacati per la produzione dello zolfo;


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





Maniscalco Comitato Giustizia Comitato Centrale Fasci Palermo Sicilia Abolizione Inchiesta Sicilia Fasci Sanzione Sanzione Grotte