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      Cavallotti(128), Imbriani e mie nonchè rialzare il prestigio della magistratura lo hanno ormai come distrutto!
      Come e perchè il governo riesca ad imporsi ai giudici e ad ottenerne servigi e non sentenze sarebbe lungo l'esporre; basta in questo libro, in cui l'interessante quistione è toccata incidentalmente, ricordare che nell'ultima discussione sul bilancio del ministero di grazia e giustizia per l'anno 1894-95 l'on. Gianturco, che gode meritata fama per dottrina, per integrità di carattere e per avere occupato il posto di sottosegretario di Stato sotto l'Eula, segnalò al ministro l'arbitrio pericolosissimo che si esercita nelle promozioni, mercè le quali gli abili governanti profittando delle debolezze del cuore umano e dei bisogni di magistrati mal pagati, sanno piegarli alle loro voglie renderli docili e servizievoli quando occorre.
      Nè il ministro osò negare la esistenza e la gravità del pericolo.
      I magistrati onesti e indipendenti non solo si vedono sopravvanzati nella carriera da quelli servili, ma vengono puniti coi traslochi da una sede più importante ad una di minore importanza ferendone la dignità e gl'interessi economici ad un tempo. E di questo mezzo illecito di cui si serve il governo per punire i magistrati ricordai in Banche e Parlamento alcuni casi, che si riferivano alla Sicilia (p. 337) ed altro con grave rammarico devo riferirne qui, che riguarda pure l'isola e i processi d'indole politica di cui mi sto occupando. Quel Procuratore del Re di Trapani, di cui si disse che era stato scelto dall'on.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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