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      Il Commercio serio ed onesto, sdegnato, protestò pel non richiesto editto; solo qualche giuocatore di baccarat, che discende da magnanimi lombi, invece avrà potuto attestare al Regio Commissario la propria riconoscenza. Il Commercio onesto e serio avrebbe potuto giovarsi dalla rimozione di alcune stupide pastoie postegli collo Stato di assedio e il generale Morra non fu sordo alle sue preghiere: dopo sei mesi si accorse che l'Italia non correva alcun pericolo consentendo ai negozianti la trasmissione dei telegrammi in linguaggio convenzionale. Sia lode a lui!
      C'era un campo in Sicilia in cui si avrebbe potuto mietere allori in gran copia da chi si fosse proposto di fare opera di sincera riparazione: quello delle amministrazioni comunali. La circolare che nei primi giorni della sua dittatura emanò il Regio Commissario fece sperare che egli si sarebbe messo sulla buona strada, poichè nella medesima si davano norme e criterî retti per la revisione dei bilanci e dei tributi comunali, affinchè gli uni e gli altri commisurati ai mezzi disponibili rispondessero all'interesse generale delle popolazioni. E ciò che si avrebbe potuto e dovuto fare ha ripetuto nella citata circolare del 12 agosto.
      La circolare giustificò i moti siciliani e li spiegò, senza bisogno di ricorrere ai sobillatori e alle cospirazioni alla Gaborieau; e fece di più: insegnò che le intenzioni buone, senza i fatti corrispondenti, costituiscono la più deplorevole delle ipocrisie. E i fatti non potevano essere più inconsultamente scellerati.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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