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      Damiani - e secondo la quale nell'isola le classi lavoratrici hanno un impronta comune di miseria, di abbattimento e di patimento; dove invano si cerca un ceto agricolo, ma si trovano servi sfruttati sempre, riconosciuti mai, che per vivere sono costretti a rubare ed a vendere l'onore delle loro figlie e delle loro mogli... Si comprende del pari che io - che da vero sobillatore, molti anni or sono avevo riprodotto questi giudizī del Damiani, dalle forti tinte, - mi sia trovato perfettamente di accordo coll'amico carissimo Badaloni; ma importa di pił il conoscere che il forte disagio economico venne ammesso da molti altri, che militano in partiti avversissimi al socialista: dall'on. Comandini - che fece due discorsi forti per logica e per ricchezza di fatti - all'on. Farina; dall'on. Franchetti all'on. La Vaccara; dall'on. Filģ Astolfone all'on. Di San Giuliano. Quest'ultimo anzi dette in sulla voce all'on. Nasi - i cui singolarissimi giudizī troveranno un posto speciale - ed insistette nel dimostrare i danni del latifondo, il rapido passaggio dal benessere al disagio economico vivo e sentito da tutte le classi e non dai soli lavoratori.
      Non č meno notevole il consenso sulla pessima amministrazione dei corpi locali e sulla iniqua ripartizione dei tributi: ammette questi gravi inconvenienti ed efficaci fattori di malcontento lo stesso on. Crispi!
      Ricordai, che li aveva messi in evidenza l'onorevole Damiani in una intervista col corrispondente del Lokalanzeiger e li riconobbero gli onor.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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