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      No! venne formulato da un loro avversario, da un loro persecutore: dall'on. Marchese di San Giuliano il giorno 27 febbrajo 1894! E dopo le sue parole, lasciamo che il suo amico on. Castorina si diverta, e diverta gli altri, nel difendere la borghesia, e nell'affermare che borghesi e lavoratori in Sicilia fraternizzano, come nel più idillico dei mondi possibili!
      Se i socialisti, i sobillatori, i Fasci non generarono l'odio di classe, che trovarono bello e preparato da anni e forse da secoli, non può dirsi neppure ch'essi furono gli agenti diretti, determinanti degli ultimi moti. Che non lo furono fu sostenuto da Badaloni, da Altobelli, da Comandini, da me. L'ottimo Farina si stupì, si meravigliò altamente degli on. Nasi e Saporito, che ai Fasci e ai sobillatori li attribuirono; ma il loro era naturalmente il parere dell'on. Crispi, che fu pure combattuto da uno dei suoi più fedeli amici politici, dall'on. Di Sant'Onofrio. Più equanimi vollero mostrarsi gli on. Filì-Astolfone e Di San Giuliano che dei moti trovarono la ragione parte nelle cause precedentemente esposte e parte nell'azione dei Fasci. Il secondo, anzi, si espresse in termini, che meritano di essere integralmente riprodotti.
     
      Per quanto concerne le cause - disse il rappresentante per Catania - voi avrete visto, e dalla discussione fatta qui e da quello che si è detto fuori di quest'aula, che vi sono due tendenze. Gli uni credono che causa unica sia il disagio economico, e specialmente la miseria dei contadini; altri credono che causa unica sia la propaganda(161) dei sovvertitori.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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