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      All'annunzio di tanta scoperta tutti richiesero quale fosse la dottrina di Alessandro Fortis, la modestia del quale venne offesa specialmente perchè egli non ricordò di averne formulata mai alcuna sua propria, e che se per sua dottrina volevano prendersi gli accenni simpatici al socialismo di stato, fatti in momenti di espansione a Bologna o altrove, non potevasi e non dovevasi sospettare che tali accenni costituissero la sua dottrina, poichè egli si era affrettato a ripudiarli coi discorsi alla Camera e specialmente coi voti dati, coi fatti.
      Comunque, le congratulazioni all'on. Nasi furono grandi nella Camera e in certa stampa pel successo del suo discorso, e fu notevole poi la lode rivoltagli dall'on. Comandini, che rapito dal discorso ammirò oltre ogni dire il coraggio dell'oratore. Oh! se ce ne volle del coraggio a dire tutto quello, che disse...... Ma le congratulazioni pel coraggio all'on. Nasi resero più amare le critiche, non degli avversarî politici, ma degli amici; perciò da uomo che non voleva procurarsi la nomea di peccatore ostinato, nella seduta del 2 marzo, a meno di otto giorni di distanza, rimangiò le precedenti denegazioni, facendo precedere l'atto di autofagismo da questa dichiarazione, che lascia perfettamente intendere che io non ho di una linea esagerata o alterata la impressione che ricevette la Camera dal suo discorso:
     
      «È troppo facile e vecchio argomento di polemica quello di attribuire ai propri avversari opinioni, che non hanno manifestato od assurdità, di cui non sarebbero capaci.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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