Pagina (381/444)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Chi infine merita di soffermare l'attenzione è l'on. Crispi, non solo pel posto che occupava, ma sopratutto per l'autorità, che gli veniva dai suoi patriottici precedenti, per la simpatia, che ispirava la sua tragica situazione; - e dico tragica, perchè a nessuno passa per la mente di negare il suo affetto per la Sicilia, onde gli dovette sanguinare il cuore nel dovere prendere, come capo del governo, delle dolorose misure. Ed ispirava ancora simpatia per la singolare energia addimostrata in momenti gravissimi, in una età nella quale in Italia gli uomini politici se non materialmente, certo psichicamente(165) sono finiti. E degli sforzi enormi fisici e morali si risentirono in questa occasione i suoi atti e sopratutto i suoi discorsi, nei quali si accentuarono non i pregi, ma gli abituali difetti. La leggerezza e l'assolutismo delle affermazioni furono veramente eccezionali, e per quanto mi riesca increscioso devo metterli in evidenza, perchè precisamente a forza di affermazioni recise e di altrettanto risolute denegazioni - che, dato l'uomo e la sua alta posizione, pochissimi osarono sospettare poggiate sul falso - la Camera si formò un concetto assolutamente erroneo sulla situazione e sulle rispettive responsabilità e votò conformemente all'errore.
      Per parte mia sin dal primo iniziarsi della discussione, il 21 febbraio, con quanta più forza potei, all'annunzio di certe cospirazioni e di certi pericoli, gridai: È falso! È falso! È falso! E l'on. Crispi allora solennemente affermò che c'erano documenti, che avrebbero schiacciate le mie affermazioni!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





Sicilia Italia Camera Crispi Crispi