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      Quale il valore di esso risultò dal processo: l'avvocato Fiscale lo ripudiò formalmente e si sentiva umiliato, come di un tentativo di volgere in ridicolo il processo, ogni volta che accusati e difensori vi accennarono. Ma quando l'on. Crispi prestò fede al trattato di Bisacquino, si dirà che non gli erano note le risultanze del processo. Ebbene, fu proprio durante il processo che l'avv. fiscale Soddu-Millo annunziò all'on. De Felice, che nell'ottobre 1893 il sotto-prefetto di Corleone non ritenne degno di essere mandato alle autorità superiori il documento, che si deve alla fervida immaginazione di qualche spia e più probabilmente di qualche burlone, che lo dette come oro di coppella al delegato di Bisacquino. Il grottesco, l'inverosimile di quella fantasticheria, come la chiamò l'avv. fiscale, che apparvero evidenti ad un umile sotto-prefetto, non trasparirono menomamente innanzi agli occhi del Presidente del Consiglio.....?
      Il secondo documento, ch'è passato alla storia sotto il nomignolo di firmatissimo, ha una origine più scellerata e più comica ad un tempo e servì a fini iniqui, e l'avervi prestato fede, e ancora di più l'aver mentito dichiarandolo firmatissimo costituisce una delle grandi vergogne per l'on. Crispi.
      A dimostrare quale importanza egli vi annettesse riproduco integralmente il brano del discorso da lui pronunziato alla Camera dei Deputati, il giorno 28 febbraio; di quel discorso in cui si valse - precipuamente a falsare l'opinione della Camera e del paese a danno dei Fasci, e di De Felice e degli altri compagni - dei due cennati documenti.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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