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      Nel 1869 una vasta cospirazione repubblicana si scopre nelle file dell'esercito, ch'è veramente minato e non si ricorre a misure eccezionali. Nel 1870 ben dodici provincie sono in disordine, vi sono insurrezioni nelle caserme - a Pavia ed a Piacenza - si dovette arrestare Giuseppe Mazzini allo sbarco in Sicilia; ma non si proclama lo Stato di assedio. La condotta dei conservatori allora fu tale che l'on. Comandini potè buttare in faccia ai liberali di oggi le parole pronunziate da Marco Minghetti nel 1875 nel difendere la legge straordinaria proposta appunto per la Sicilia: «la mia dottrina, la mia coscienza, la tradizione del mio partito mi consigliano di rifuggire dal ricorrere a mezzi eccezionali; tutto si deve sempre domandare ed ottenere dal Parlamento
      Argomento a più melanconiche riflessioni è il fatto che la reazione non si è limitata alla Sicilia; nè è seguita ai folli e criminosi atti di Caserio e di Lega. Gli avvenimenti in Italia in ordine al tempo e allo spazio dicono che i moti di Sicilia e i crimini anarchici servirono di comodissimo pretesto per colorire il programma della reazione, ciò che prova luminosamente che la salus patriae fu invocata in malafede.
      Guardate. Lega non aveva sparato il suo innocuo colpo e il guardasigilli aveva già da un pezzo diramate le sue circolari inculcanti una maggiore severità contro la stampa; e la epurazione delle liste elettorali era bene avviata(171); e le liste di proscrizione erano composte e i consigli dei giornali fedeli al governo si ripetevano con insistenza per porre argine a quella propaganda socialista, che oggi si dichiara sovversiva e ieri serviva di bandiera nelle lotte elettorali ai ministri caduti ed a quelli risorti ed ai loro accoliti i quali blateravano con idillica ignoranza ed impudenza di un socialismo monarchico, che portava tanto di bollo dell'autorità superiore.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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