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      L'esempio di ciò che è avvenuto nella Gran Brettagna li ammaestrava: le concessioni e le riforme agrarie della Irlanda non tardarono a varcare il canale di San Giorgio, per essere proposte a vantaggio dei lavoratori d'Inghilterra e di Scozia.
      In quanto allo spezzamento del latifondo, e alla creazione dei piccoli proprietari, memore più che degli esempi stranieri dei consigli dei conservatori illuminati e preveggenti, (Baer, Cavalieri, Monsignor Carini ecc., ecc.) in seno della Commissione eletta dai deputati siciliani per istudiare le opportune proposte per la loro regione, osai proporre il censimento obbligatorio dei latifondi di una certa estensione; ma rimasi solo: gli on. Di Rudinì, Di San Giuliano, Sciacca della Scala, Reale e Filì-Astolfone si dichiararono avversi alla proposta mia. L'on. Damiani l'accolse con simpatia; ma funzionando da presidente non credette pronunziarsi in proposito(179).
      Il 1° Luglio 1894 l'on. Crispi presentò alla Camera dei Deputati il disegno di legge intorno alla enfiteusi dei beni degli enti morali e ai miglioramenti dei latifondi dei privati nelle provincie Siciliane, e il cuore dei partigiani delle sane riforme si riaprì alla speranza e le previsioni dei pessimisti e degli increduli parve che ricevessero una solenne smentita.
      Con quel disegno di legge non solo s'imponeva la enfiteusi dei beni degli enti morali, ma si costringevano ai miglioramenti agrarî colla mezzadria i latifondisti che non ottemperando a tali disposizioni dovevano vedere sottoposti all'enfiteusi obbligatoria i loro fondi.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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