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      Dico che lo Stato lo prende indebitamente perchè dopo l'abolizione del dazio di esportazione sulla seta, chiesto ed ottenuto dai lombardi, quello sugli zolfi è il solo dazio di esportazione che resta in Italia e che pesa esclusivamente sulla Sicilia anzi su tre provincie soltanto dell'Isola. La parità di trattamento s'imponeva tanto, che l'abolizione di detto dazio chiesta dall'on. Pantano e da me nella Camera dei Deputati nel 1891, venne promessa dal ministro delle Finanze on. Luzzatti e la promessa fu riconfermata dall'on. Di Rudinì nel discorso di Milano. Le promesse!
      Ora l'industria non chiede l'abolizione di quel dazio di uscita; ma domanda, ed ha diritto di ottenere, che se ne impieghi il prodotto a proprio vantaggio, lasciando anche un largo margine di profitto all'erario dello Stato ed altro maggiore creandogliene col risollevamento economico di una numerosissima classe di lavoratori, di speculatori, o di proprietari. Sarà ascoltata?....
      Una circolare riservata dell'on. Boselli altra volta lasciava sperare che ad un lato della questione mineraria - quello della proprietà del sotto suolo e del sistema degli affitti angarici ed a breve durata - si cominciava a pensare nelle sfere ministeriali. Ma l'on. Boselli è passato alle finanze e il suo successore, on. Barazzuoli, propugnatore dell'anacronistico liberismo economico non dà alcun affidamento, che qualche cosa di bene si voglia fare. Egli anzi ha cominciato dal ritirare il disegno di legge sui consorzî obbligatorî, sulla brucia ecc. presentato prima dall'on.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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