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      Dalla storia invece si apprende che dovunque(186) gli operai e i contadini hanno acquistato una certa coltura, ivi la lotta si è fatta pacifica, evolutiva, con manifesto vantaggio delle classi dirigenti.
      Vero è che l'istruzione obbligatoria com'è attualmente organizzata, non dà risultati corrispondenti alla spesa che costa ai comuni; ma questo non autorizza a prendere occasione dall'insuccesso delle leggi attuali per domandarne l'abolizione o indicarla come spesa facoltativa ai comuni, come con mia sorpresa ha proposto un egregio scrittore.
      Meglio sarebbe invocarne la riforma e comprenderla tra gli obblighi dello Stato assai più utilmente e più equamente che non si faccia col lasciargli l'insegnamento secondario ed universitario, ch'è un bisogno meno universale della istruzione elementare.
      Ma purtroppo le classi dirigenti o il governo non apprezzano in Sicilia i vantaggi della istruzione, non ne vedono che i pericoli. Ivi appena si affacciò sull'orizzonte la reazione trionfante fu dichiarata guerra a morte all'istruzione. L'odio che alcuni lords in Inghilterra manifestarono contro la istruzione e di cui parla Marx, si è ripresentato nell'isola, dove dapertutto quasi venne invocata la chiusura delle scuole serali istituite saviamente dai Fasci. Nella Sala Ragona non solo si protestò contro l'insegnamento universitario, che ha tendenze socialiste; non solo s'invocò che nelle scuole s'imponesse il catechismo ma quando un oratore parlò degli aggravi che l'istruzione obbligatoria impone ai Comuni si gridò con entusiasmo! abolitela! abolitela!


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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