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      Inutile avvertire che la esistenza di singoli mafiosi agiati o con qualche coltura intellettuale non mette menomamente in dubbio l'azione dei fattori suaccennati. Si sa indubbiamente che le condizioni igieniche di ogni specie costituiscono l'ambiente fisico-biologico che favorisce lo sviluppo di certe epidemie: colera, tifo, peste bubbonica, ecc.; ma quando l'epidemia è sviluppata ne vengono colpiti anche i ricchi e gli intelligenti, che vivono nelle migliori condizioni igieniche. Ciò che avviene nell'ambiente fisico-biologico si ripete analogamente nell'ambiente sociale; alla sua azione, quando è viziato, non sfuggono coloro che dovrebbero supporsi immuni.
     
      III
     
      Chiunque conosce la storia sa che i governi iniqui e violenti producono sempre dappertutto la degenerazione morale; quanto piú lunga è l'azione dei primi, tanto piú profonda deve essere la degenerazione, i cui prodotti assumono le parvenze di caratteri etnici. Ora la Sicilia, senza colpa sua – o meglio la colpa ce l'ha: è bella, è ricca ed è stata assalita, conquistata ripetutamente da forze preponderanti che l'hanno schiacciata. Tutte le sue numerose rivoluzioni terminarono con lo stabilirvi nuovi tirannici domini; per oltre venti secoli sotto i Cartaginesi o sotto i Romani, sotto i Bizantini o sotto i Saraceni, sotto i Normanni, gli Svevi, gli Angioini, gli Aragonesi, i Borboni, sempre, sempre e sempre ebbe governanti violenti e disonesti il cui tipo in Verre fu immortalato da Cicerone. «L'aver dovuto per lunghi secoli subire governi stranieri, che cercavano di spogliare e di opprimere il popolo siciliano, hanno fatto nascere in lui una istintiva diffidenza ed un profondo disprezzo verso le leggi e i poteri costituiti». Le numerose rivoluzioni cui dovette ricorrere onde scuotere il giogo, non poterono che scavare sempre piú l'abisso fra il popolo e l'ente governo.


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La Sicilia dai Borboni ai Sabaudi
(1860-1900)
di Napoleone Colajanni
pagine 91

   





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