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      Espongo il primo tale e quale si legge nel Supplemento al giornale di Palermo l'Unità Politica (27 settembre 1863) e vi lascio anche il titolo:
      «UN FATTO INCREDIBILE NEL 1863»
      «I nostri lettori ricorderanno che nel nostro Palermo del giorno 23, accennammo ad un fatto di cui promettemmo di pubblicare i particolari non appena saremmo stati in grado di averne sufficiente guarentigia. Oggi adempiamo alla promessa, rendendo di pubblica ragione i fatti quali li abbiamo attinti, senza aggiungervi alcun commento, essendo per loro natura talmente gravi che vi è bisogno di attenuarli per crederli possibili.
      «Nei primi mesi del 1861 furono arrestati dalla Guardia Nazionale taluni della famiglia Palazzolo, Pecorella da Favarotta. Si seppe che per violenza contro la forza costituita furono ammazzati in carcere. Si addebitò questo eccesso alla famiglia Bommarito, per modo che, mentre correva una istruzione penale del fatto, cadevano uccisi due della famiglia accusata, la quale, alla sua volta emise querela contro la famiglia Palazzolo, cui aggiudicò il reato della uccisione dei suoi. Di questi due processi finiva il primo colla dichiarata innocenza del Bommarito, durava il secondo nella sua piú attiva istruzione. Esaurito il processo contro i Bommarito, un altro ne veniva iniziato contro il comandante della Guardia nazionale Vito Di Stefano, per l'arresto arbitrario dei Palazzolo uccisi in carcere e fu, a questo, addentellato il processo Bommarito rinato per la esibizione di foglie di lume da parte dei Palazzolo Pecorella, i quali avevano intanto acquistato intime relazioni col Serpi generale dei Carabinieri.


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La Sicilia dai Borboni ai Sabaudi
(1860-1900)
di Napoleone Colajanni
pagine 91

   





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