Pagina (102/444)

   

pagina 'compendio-de-le-istorie-del-regno-di-napoli-di-pandolfo-collenuccio-pagt'


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Li romani li serrorno la porta, onde da li amici del papa introdotto per porta Flaminia (ora detta del Popolo) bruciò tutto Campo Marzio; poi dappo' molte battaglie fatte in diversi lochi di Roma, espugnando per forza il Capitolio ove li romani si erano ridotti e fortificati, li costrinse a darsi a discrezione. Il che fatto, lui con tutto l'esercito armato e trionfale andò al Castello sant'Angelo e fatto buttare a terra tutti li ripari e bastie li avevano fatto intorno i romani per assediare il pontefice, ne cavò fuora Gregorio e accompagnollo al Laterano e ne la sua pontifical sedia lo ripose; ma dubitando che dopo la sua partita i romani perfidamente non rompessino la pace, seco a Salerno ne menò Gregorio.
      Tornato nel regno Roberto e avendo giá conceputo ne l'animo di farsi imperatore di Constantinopoli, continuando la vittoria di Dalmazia e vedendo che Boemondo suo figliuolo era assai potente per terra, fece una grande e gagliarda armata; il che intendendo sin dal principio di essa, Alessio pregò i veneziani lo soccorressino e in quel mezzo ancor lui mise in punto un'altra armata da congiungerla con essi. I veneziani dubitando che la grandezza di Roberto a qualche tempo non fusse dannosa a la lor libertá, feceno una grossissima armata e fattone capitano Domenico Silvio la mandorno a l'isola di Corcira (oggi detta Corfú) a congiungersi con quella de' greci. Appena s'erano messe insieme le due armate, quando inteseno Roberto avere giá fatto vela per passare in Macedonia e Dalmazia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Compendio de le istorie del Regno di Napoli
di Pandolfo Collenuccio
pagine 444

   





Flaminia Popolo Campo Marzio Roma Capitolio Castello Angelo Gregorio Laterano Salerno Gregorio Roberto Constantinopoli Dalmazia Boemondo Alessio Roberto Domenico Silvio Corcira Corfú Roberto Macedonia Dalmazia