Pagina (177/444)

   

pagina 'compendio-de-le-istorie-del-regno-di-napoli-di-pandolfo-collenuccio-pagt'


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      religione, e specialmente li maggiori, a perseverar tali ne la fede, quali giá furono ne la primitiva chiesa, mentre che la vita apostolica seguitavano e la umilitá del Signore Cristo imitavano. Solevano quelli tali clerici vedere li angeli, solevano risplendere di miracoli, curare li infermi, suscitare li morti, e non con l'arme ma con la santitá subiugar li principi; ma questi che al presente sono clerici dediti al secolo imbriacati ne le delizie, si metteno Dio di drieto le spalle e da l'abbondanza de le loro ricchezze la nostra religione č soffocata. Sottraere adunque a tali clerici le superflue facoltá che nocive li sono e che dannabilmente li gravano, opera č certo di caritá, sapendo che quelli che, deponendo le cose superflue, del poco si contentano, servono bene a Dio. E voi principi, ogni diligenza far dovete, acciň che a Dio ben servano quelli che vogliono essere addimandati clerici".
      Per queste cose adunque tennero forse allora li prelati che Federico meritasse nome di persecutore de la Chiesa; ne la qual cosa, come ho detto, di altrui sia il iudicio, facendo qui fine a quanto occorre di Federico II.
      Manfredi, poi che ebbe celebrate le esequie e sepoltura del padre, sí come bailo e governatore del regno in nome di Corrado suo legittimo fratello, il quale era in Alemagna, tutto il regno di Napoli facilmente ebbe in suo dominio; solo Napoli, Capua e Aquino si rebellorno per instigazione del conte di Caserta, il quale fu il primo a dar volta, non ostante che era cognato del detto Manfredi, perň che aveva una figliuola di Federico per donna.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Compendio de le istorie del Regno di Napoli
di Pandolfo Collenuccio
pagine 444

   





Signore Cristo Dio Dio Dio Federico Chiesa Federico II Corrado Alemagna Napoli Napoli Capua Aquino Caserta Manfredi Federico