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      Io ho gran compassione a sí nobil giovine. Vedo che egli ha a portare la pena de' peccati de' suoi maggiori; imperocché l'è menato come agnello a la occisione. - E dubitando alcuno de li astanti di questo prognostico per il grande apparato e numero di quello esercito, il pontefice li replicò che tutto quello esercito come fumo al vento saria dissipato.
      Corradino in somma andò a Roma, ove dal senatore e da' romani fu ricevuto e condotto in Capitolio con quell'onore e pompa che se imperatore fusse stato. Dappoi lasciando il conte Guido da Montefeltro a la guardia di Roma in Capitolio in loco di senatore, Corradino, con Enrico e con buona gente spagnuola congiunta a l'altro esercito, si inviò verso il regno di Napoli; e intendendo che Carlo in persona guardava il passo di Monte Cassino, guidato da romani per la via di Tibure passò nel contado di Tagliacozzo e discese nel piano de' Marsi appresso al lago Fucino, detto de' Marsi ovvero di Celano. Lí intendendo che il re Carlo ancor lui veniva, né era molto lontano, cominciorno ad andare ordinati e stretti in squadra, lasciando da man destra le muraglie antique de li acquedotti che conducevano da quel lago a Roma l'acqua, e giunseno in una pianura sopra il lago, chiamata il piano di Palenta, ovvero li campi Palentini. Ha questo piano da man destra il lago, da la sinistra li monti de' Marsi altissimi che lo circondano, e dinnanzi in fronte è una collina che chiude quel piano: e comincia a la terra di Alba e si estende circa un miglio e un quarto.


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Compendio de le istorie del Regno di Napoli
di Pandolfo Collenuccio
pagine 444

   





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